Calcio San Giorgio in Bosco | A tu per tu con… ANDREA FELTRE
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A tu per tu con… ANDREA FELTRE

A tu per tu con… ANDREA FELTRE

“A TU PER TU CON…” è un nuovo spazio di approfondimento a 360° con i protagonisti della nostra squadra!
Sogni, ricordi, aneddoti e curiosità per conoscere meglio chi, ogni domenica, ci fa tifare sempre più forte per il CALCIO SAN GIORGIO IN BOSCO!

Questa settimana la “RAFFICA DI DOMANDE” tocca al nostro massaggiatore ANDREA FELTRE

Andrea Feltre, massaggiatore Calcio San Giorgio in Bosco

Andrea, da quanto fai parte della famiglia rossoverde? Con questo sono 5 anni.
Perché ti trovi bene qui? Io lo dico sempre: il San Giorgio è un’isola felice. La società è seria e non manca niente. Ci sono società di serie D che hanno strutture meno fornite di quelle del San Giorgio. C’è molta organizzazione e tanti servizi.
Con i ragazzi come ti trovi? Bene. A tratti benissimo. Nel momento in cui bisogna stare seri, si sta seri, ma io ogni tanto cerco di sdrammatizzare un po’. Per farti un esempio, dopo le sconfitte dico ai ragazzi “Vabbè dai, una domenica giochi con noi e una con gli avversari”. Magari il presidente tira un po’ le orecchie, arriva il mister e prendono ancora carne… io faccio la battuta, almeno ridiamo un po’!
Spifferaci qualche “dietro le quinte”. Chi è il giocatore che ha la soglia del dolore più bassa? Quello, per così dire, che anche se prende una bottina sembra stia morendo… Pedron e assolutamente il principe Ziviani. Se una zanzara li punge è una tragedia, sembra abbiano perso l’uso delle gambe!
E quello invece indistruttibile? Senza dubbio Baba (Nicolò Dal Bello) e Pasinato, che anche quando è capitato avesse problemi, non ha smesso di “tirare la carretta”, come si usa dire.
Quello più casinista? È un gruppo di disperati questo, è difficile deciderne uno! Fra Mazzucato, il Gallo (Stefano Gallo), Rodato… zè pien de bronse cuerte!!! Rodato sta sempre allo scherzo e non se la prende mai: magari tu gli dici “hai i piedi che sembrano due ferri da stiro” e lui, senza tanto agitarsi, risponde: “sarà bei i tui!”.
Quello più stonato? Quello che quando si unisce ai cori ti vieni da dirgli “Per favore, basta!”? Ce ne sono diversi di stonati come una campana. Ti dico il più fuori di testa: la new entry arrivata a dicembre, Ton.
Quelli più carismatici? Baba, Bianchi e De Checchi. In particolare il primo si vede che è qui da tanti anni: quando c’è da dire una parola, magari per trascinare gli altri, non si tira mai indietro.
Tu cosa fai quando devi tirar su di morale i ragazzi? Beh, l’altro giorno per esempio mi sono presentato da loro dicendo “Ragazzi, come mai domenica non vi siete presentati? Ah, c’eravate? Io non vi ho visto, avrò sbagliato campo!”. Li prendo in giro, ma scherzosamente, solo per farci una risata, magari dopo una sconfitta.
Vieni coinvolto nei festeggiamenti? Sì, devo stare attento perché una volta per poco non perdevo un piede dal pestone con i tacchetti che mi ha dato, preso dall’entusiasmo, un giocatore! Ricordo le feste per le vittorie di campionato: gavettoni, scherzi… un delirio! Ovviamente anche qui protagonista Baba: con lui c’è un’amicizia ormai, sono 5 anni che ci conosciamo. Molti dei ragazzi del San Giorgio li ho ritrovati qui, ma li conoscevo da prima, come Bianchi, Bellon, Mazzucato.
Cosa auguri ai ragazzi da qui a fine anno? Che facciano una partita alla volta, intanto che vincano questa domenica, in modo che la situazione diventi più tranquilla. E poi che arrivi qualche soddisfazione in più, la meritano.

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